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mostre / installazioni

 

memory

 

Molineddu / Ossi / SS / 12

La “memoria” e il “ricordo nell’oggetto” sia nel passato che nel futuro è uno degli aspetti che contraddistingue il mio lavoro artistico.

 

Memory è ricordare, affermare, un identità scrivendola con la propria lingua, trasmettendola con la storia, col canto, realizzandola con oggetti di varia natura ed utilizzo, producendo Arte. L’uomo ricorda eventi passati per riaffermarli nel presente, tramite gesti quotidiani che  riaffiorano per poi confluirli, in esperienze, rendendoli attuali ai giorni nostri, celebrandoli con feste e riti di carattere religioso, nei costumi, nei sapori di un tempo passato che ogni singola comunità ha saputo custodire in modo prezioso.

Il legame dei popoli è “condividere” memorie universali, capaci di lasciare tracce significative nel presente, per trasferirle nel futuro, attingendo da esperienze del passato.

foresta bianca
Teatro Verdi / Sassari / 08

Scenografia realizzata in tela di cotone per il Rito dell'Acqua

di Nerina Nieddu

colonna di carta per la pace
Quartè Saial / Alghero / 14
Installazione di carta per il Convegno sugli scritti di Chiara Lubich 
radici
IUAV / Magazzini 6-7 / Venezia / 17 

progetto di comunicazione sul tema della fratellanza, manifesti e stendardi a Venezia

I timbri di luce 
Molineddu / Ossi / SS / 18

Un timbro della luce non è solo una miniatura o un semplice manufatto artistico ma è frutto di un progetto estetico ed etnico - antropologico. Nella loro perfetta struttura artistica, questi piccoli oggetti assumono una sorprendente tridimensionalità grazie alla luce

the time
Molineddu / Ossi / SS / 2015
madreuniverso
Palazzo Ducale / Cantine del Duca / SS / 2015
organica
Palazzo Ducale / Sala Duce / 2006
design puro
Studio di Antonella Pacifico / Sassari / 1999​
L'Arte si tinge di speranza. Al potere salvifico dell'arte, alla sua capacità di guidarci all'assoluto crede anche Genesio Pistidda. La sua installazione "Il manipolatore/design” punta a comporre una specie di topografia dell’interiorità, attraverso una serie di grafici e piantine appesi a fili da stendere. Questi "progetti" visualizzano spazi della spiritualità, con l'ausilio di simboli grafici e di scritte quali "Purezza", "Dio", "Angelo", ecc., e appaiono volutamente elementari nel segno grafico (che concede poco allo spettatore quanto a gratificazione visiva) come nel riferimento a una dimensione contemplativa molto semplice e ingenua. I disegni però non sono che un tramite, servono a condurci all’incontro con il nucleo centrale del lavoro: su uno sgabello, a conclusione del percorso della mostra, c'è un contenitore di metallo, a metà tra lo schedario e la valigia. Parzialmente aperto a rivelare,
senza mostrarcelo, il proprio contenuto, l'oggetto è una trasparente metafora del pensiero: dentro, nascosta ai nostri occhi, c'è l'opera della quale i disegni sono momenti preparatori, destinata a restare per sempre inconoscibile.
Giuliana Altea
sale
Industria raffineria sale marino F.lli Cadelano / CA / 2010
 
 
L'allestimento nelle Raffinerie dei fratelli Cadelano, nasce  dal fatto che quello e' il posto naturale dell'opera, proposta in un contesto industriale  ma allo stesso tempo naturale, dove uomo e natura si incontrano e tramite la lavorazione danno vita a questa entita'. Il sale e' uno dei pochissimi cristalli digeribili dall'uomo e  ha avuto, nel percorso della storia dell'uomo, vari significati che gli son stati atribuiti,come ad esempio l'intelligenza,  la ricchezza ma anche la poverta'. Un materiale alchemico, di trasformazione che noi stessi, per sentirci bene, ingeriamo tutti i giorni, sotto forma di vari alimenti. La sua realizzazione nasce in antitesi con le normali sculture; si tratta di un progetto semplice inserito in un discorso temporale, inteso come tempo che scorre, intaccando la materia che, trasformandosi giorno dopo giorno,modifica gli elementi cambiandoli. Inizialmente, e' stato costruito nella Scuola Internazionale di Scultura di Pinuccio Sciola a San Sperate, nel mese di Marzo del 2010.
l'albero di sale
Scuola internazionale di Scultua di Pinuccio Sciola / Sansperate / CA / 2008​
vuoto
Carcere di Castiadas / Castiadas / CA / 2007

 

 

I Volti rappresentati in maniera sintetica, privati dei tratti somatici peculiari, non potranno captare nessuna emozione o circostanza. Vuoto è  il tempo di quanti  hanno vissuto e vivono la detenzione

e i tempi dilatati nell’ombra. Allargando la veduta, l’opera di Genesio rimanda a storie volti antichi che ci parlandoci da lontano, vedono in silenzio il tempo che passa. Il Vuoto si vuole mostrare per far riflettere.

fili
Giardini Pubblici / Sassari / 2014​
Omaggio a Maria Lai / scenografia / rassegna di cinema all'aperto 
Figiurà
la tua madre
Galleria Nube / Milano / 02​
unghie
Molineddu / Ossi / SS / 04

 

 

 

 

Le “unghie”  sono altresì ricettori di energia e di luce, e in quanto tali diventano “frammenti di vitalità” dove si riflette la spinta creativa dell’homo faber, sia esso arista o operaio. In questa installazione il binomio uomo-industria viene dunque rappresentato dall’intreccio di equivalenze che tendono ad azzerare idealmente le diversità tra le varie forme di produzione e a rivendicare l’importanza dell’energia quale fonte di vita e fondamento di ogni attività.

tra sculture e design
Molineddu / Ossi / SS / 03
mela atto II
Palazzo Ducale / Sala Duce / SS / 2002
occhi
Palazzo Ducale / Sala Duce / SS / 2002
futura
Percorso fotografico / Stintino / SS / 2010
la tua foglia
Molineddu / Parco Culturale / SS / 03
Installazione scultorea di una foglia di alluminio, sospesa per mezzo di fili di nilon tirati tensione  

La natura è quindi un tempio vivente che è bene e male, giusto e ingiusto, notte e giorno, tutto insieme, come ossimori che convivono in perfetta armonia; l'armonia del creato che rappresenta l'equilibrio tra gli opposti come osservò Eraclito.

la tua foglia
Molineddu / Parco Culturale / SS / 03
Installazione scultorea di una foglia di alluminio, sospesa per mezzo di fili di nilon tirati tensione  

La natura è quindi un tempio vivente che è bene e male, giusto e ingiusto, notte e giorno, tutto insieme, come ossimori che convivono in perfetta armonia; l'armonia del creato che rappresenta l'equilibrio tra gli opposti come osservò Eraclito.

industrale arte in fabbrica 
Masedu / Museo D'Arte Contemporanea / Sassari / 2004
 
'Industriale - arte in fabbrica': questi i termini che definiscono l'iniziativa espositiva promossa dall'Endesa, tesa a riunire alcune espressioni della ricerca artistica contemporanea in una mostra incentrata sul binomio arte-industria. L'incontro tra queste due sfere, ancora oggi argomento centrale di variegate esperienze artistiche, ha rivelato, fin dagli albori del Novecento, le molteplici possibilità di confronto e di relazione tra creatività, progresso scientifico, mondo operaio, società consumistica e civiltà industrializzata. Lungo questo fervido percorso si sono avvicendate, nei modi e linguaggi più diversi, iniziative e proposte che hanno contribuito a vivacizzare i rapporti - critici e non - tra i due settori, e a stimolare, in campo culturale, tutta una serie di sperimentazioni tecniche, formali ed espositive, rappresentate, fra l'altro, da interventi diretti sul territorio, da esposizioni in aree di archeologia industriale, da allestimenti e operazioni in fabbriche attive. In tempi ancora recenti, l'interazione tra cultura e industria ha trovato nuove possibilità di sviluppo in una più specifica ottica di collaborazione.
industriale arte in fabbrica
Exmà / Centro Culturale  / Cagliari / 2005
l'albero di sale 
Palazzo Boil / Milis / OR / 2006
spazio minimo
Centro Kairos / Sassari / 2000
 
 
Le parole "Spazio Minimo" titolo della mostra di Genesio Pistidda, scorrono su un monitor collocato in uno degli ambienti della galleria, tra opere a parete. Queste, realizzate su supporti plastici, si presentano a prima vista come dipinti dalla forte caratterizzazione segnica. La base del lavoro pittorico è invece una stampa digitale, ricavata da fotografie di frammenti di opere precedenti. In contrasto con l'uso del plotter attualmente più diffuso tra gli artisti, Pistidda non se ne serve per ingrandire e conferire monumentalità a immagini tratte dalla realtà:
lo utilizza invece come supporto per composizioni che assumono
un tono astratto-informale. Dopo la mostra "Il manipolatore/design", questa personale segna una decisa svolta sul piano degli esiti visivi, mantenendo il retroterra dell'operazione di tono mentale-progettuale.
 
Marco Magnani
prosciutto umano / carne da macello
Emiciclo Garibaldi / Sassari / 1999
identità 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fondazione Nival / Verora / 2018
madre  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mede / Libreria di Moda e Design / Noveta Padovana / PD / 2014
micromadri  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Galleria Trigu / Cagliari / 2016
miele, la dolce morte 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mostra vetrina  / Sassari / 2011
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