Genesio Pistidda art/design
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design




D.O.S. DESIGN OPEN SPACES / DESIGN PERIFERICO / MILANO
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Sughero riciclato
GUPU
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Reinterpreta l’attingitoio per l’acqua di sughero, di uso comune e condiviso nelle società agropastorali della Sardegna. GUPU è, infatti, uno dei tanti geosinonimi con i quali è definito l’attingitoio, vejone, abbajone, ajonedda . In un tempo non lontano, questo utensile povero ed ecologico, ricavato dai nodi delle cortecce di quercia, ancora si trovava nelle fonti, nei pozzi, nei contenitori per l’acqua a disposizione di chiunque ne avesse necessità. Oggi la forma semplice e popolare, nell’idea del designer sassarese, diviene occasione di rielaborazione attraverso il riutilizzo di materie riciclate, come le paste di sughero, recuperate da moduli per imballaggi e da pannelli fonoassorbenti. La trasformazione del materiale recuperato consente all’artista di creare e trasfigurare le ciotole e gli attingitoi dell’antico uso popolare, in forme modernissime, ergonomiche e portatili, altrettanto funzionali.












5R
BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI SASSARI
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Sughero riciclato
Gli oggetti creati hanno un forte legame con i segni e le forme dell’archeologia e della tradizione della Sardegna. L’eccezionale capacità dell’artista di vedere oltre l’oggetto e oltre il simbolo rituale antico gli consente di rielaborare e rendere modernissime le sue opere, qualunque sia la materia su cui lavora. È questo il caso della Dea Fertilia, una brocca in ceramica smaltata di colore bianco dalle sembianze umane, una sorta di Dea signora della vita, che porta ed elargisce acqua. Un simbolo nuovo per una città fondamentalmente nuova, Fertilia, insediata in un territorio ricchissimo di suggestioni ambientali, archeologiche e storiche. La Brocca è disegnata da Giulio Iacchetti e Genesio Pistidda, prodotta in Sardegna presso il laboratorio artigianale “Terra e Luna” di Salvatore Lovicu di Nuoro.
Estremamente innovativa è la pluripremiata forchetta “Moscardino”, progettata da Giulio Iachetti e Matteo Ragni, decorata magistralmente da Genesio Pistidda che utilizza, anche in questo caso, i segni arcaici sardi reinterpretati in un design grafico contemporaneo. Il riutilizzo di materie come le paste di sughero, recuperate da moduli per imballaggi, consente all’artista di creare ciotole e attingitoi, oggetti comuni nell’antico uso popolare, ora rivisitate in forme modernissime e altrettanto funzionali. Ed ancora sandali di sughero dall’orma antica che segnano il cammino con il simbolo atavico delle pintadere, quasi a bene augurare abbondanza e prosperità.










Dea Fertilia
Fertilia / SS / 22
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Brocca in ceramica
DEA FERTILIA è il nome di una brocca in ceramica disegnata da Giulio Iacchetti e Genesio Pistidda, prodotta in Sardegna presso il laboratorio artigianale “Terra e Luna” di Salvatore Lovicu di Nuoro. La brocca DEA FERTILIA ambisce a diventare il souvenir di Fertilia, la borgata alle porte di Alghero, sorta per volontà del regime a seguito della bonifica della Nurra. La Nurra è il territorio nella Sardegna occidentale compreso tra Alghero, Capo Caccia, Sassari. Stintino e Porto Torres. Al centro di quest’area sorge Fertilia, città di fondazione sorta nel 1936 per confermare la volontà del regime di imbrigliare e canalizzare le acque del Kalik, lo stagno che sorge alle spalle di Alghero, e organizzare e dividere il territorio in numerosi poderi da concedere alle famiglie provenienti dal ferrarese e dal veneto. Fertilia è una borgata che sorge in riva al mare, con alle spalle ciò che resta del Kalik, quinta fra le città di fonadazione del periodo fascista (dopo Mussolinia, attuale Arborea, Littoria, oggi Latina, Sabaudia e Pontinia). Fertilia è dunque una città nuova, fondata sull’acqua (la rada di Alghero su cui si affaccia) con alle spalle il territorio della Nurra, recuperato dalla palude del Kailk, con le sue acque dolci imbrigliate in razionali canali di irrigazione. Fertilia vede nell’acqua un suo fattore costituente, imprescindibile, più che mai fonte di vita, di crescita, di prosperità, di fertilità appunto.










Petra
Fuori Fiera di Milano / MI / 19
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La non lampada
































i timbri della luce
Molineddu / Ossi / 18​




















estetica del food / la tua pelle
Milano, Fabbrica del Vapore / Cagliari, May Mask / Sassari Liceo Artistico Filippo Figari, Spazio Manca / 2018
Reinterpretando la celebre forchetta Moscardino disegnata da Giulio Iacchetti e Matteo Ragni, il progetto di Genesio Pistidda preserva, potenziandone il significato estetico, la popolarità acquisita da questo premiatissimo utensile di servizio, prodotto diciotto anni fa da Pandora e diffuso nell’ambiente del catering dal 2000, come creazione firmata del design industriale contemporaneo.




identità 2017
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Fabbrica del Vapore / Milano / 2017








identità 2017
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MAG Mediolarum Art Gallery / Art Padova
The Producer Table / 145-147 Mulberry Street / New York / 2017
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Un segno antico reinterpretato nel contemporaneo
























DIA
VENICE DESIGN WEEK / 2021
InGALLERY: Galleria Sant'Eufemia Giudecca
L’idea per il nostro progetto è di lavorare non solo sul prodotto finale, la realizzazione di fotografie ma di esaltare edestremizzare in alcuni casi, tutte le fasi di costruzione della macchina stenoscopica, cercando un nesso o un’assonanza con uno stile d’interpretazione moderno e contemporaneo, che racchiuda un linguaggio personale e sottilmente ironico.
Le premesse varcano aspetti del design moderno e contemporaneo, fondendo, idee, creatività, forme di diverse discipline, in una sfera temporale contemporanea. Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Eugenio Tavolara, Costantino Nivola costruiscono l’asse di pensiero ed interpretazione del nostro artefatto. Data la forma tutt’altro che minimale e funzionalista della DIA, abbiamo provveduto a dipingerla in stile Memphis, per il suo forte richiamo al design di quel tempo.












il viaggio di garibaldi
Fuori Fiera di Milano / 2010
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La storia utopica di una tuta di un militare dell'aeronautica












design puro
Studio di Antonella Pacifico / Sassari / 1999
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Progettazione degli interni di una casa